QL EUROPEO

lunedì 26 aprile 2010

Immigrati ed emigranti

Riflettendo sulla storia del signor Gual, abbiamo pensato che il suo comportamento è stato disgustoso e scorretto perché tutti noi siamo fratelli, l’altro è uno di noi! Non bisogna essere razzisti! Bisogna accettare l’altro qualunque sia la sua cultura, credenza, sesso, etnia,ciò significa contribuire alla costruzione di un mondo dove regni l’altruismo, l’apertura d’animo, il rispetto, la solidarietà e la capacità di capire. La razza umana è unica, l’essere umano ha diritto al rispetto della sua dignità. Noi siamo fratelli!!!
Maria ha fatto bene a ribellarsi al padre e fare amicizia con Muti che non era per niente cattivo.
Quando abbiamo finito di leggere il libro abbiamo provato una sensazione di disgusto verso il padre di Maria, perché non ha saputo controllare il suo livello di razzismo. Lui non accettava di avere vicini provenienti da un altro paese ed ha tentato di cacciarli via dalla città. L’unica persona saggia, di quella storia, per noi è Maria. Anche se il padre le aveva proibito di parlare con i vicini, lei ha fatto amicizia con uno di loro: Muti. Questa storia è vera. Molte persone al giorno d’oggi, nel nostro paese, non accettano gli stranieri e li fanno vivere in uno stato pietoso. La gente, quando vede un povero in mezzo alla strada, non si preoccupa di chiedersi “Forse potrei esserci io al suo posto” sono cose che ci disturbano e non le tolleriamo. Per questo cerchiamo di aiutare le persone al momento del bisogno, perché fare del bene è meglio che ricevere regali materiali, il regalo più grande è l’amore.
Anni fa eravamo noi italiani ad emigrare in paesi lontani. Molti andavano in America. Ecco cosa scriveva l’ufficio immigrazioni nel 1912 a proposito degli immigrati italiani:

“Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura.
Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.”
Avete capito male, non è una fuga di notizie dalla sede della Lega, ma è tratto da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912.
La relazione continua così:
“Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare.
Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario.
Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia.
Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.
La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.

Reflexionando sobre la historia del señor Gual, he pensado que su comportamiento ha sido desagradable e incorrecto porque todos nosotros somos hermanos, ¡el otro es uno de nosotros!¡No hay que ser racistas! Hay que aceptar al otro, cualquiera que sea su cultura, creencia, sexo, etnia..., o sea, eso significa contribuir a la construcción de un mundo donde reine el altruismo, la apertura de ánimo, el respeto, la solidaridad y la capacidad de entender. La raza humana es única; el ser humano tiene derecho al respeto de su dignidad. ¡¡¡Nosotros somos hermanos!!!
 María ha hecho bien al rebelarse contra el padre y hacer amistad con Muti, que no era, para nada,  malo.
Cuando hemos terminado de leer el libro, he tenido una sensación de disgusto contra el padre de María, el señor Gual, porque no ha sabido controlar su nivel de racismo. Él no aceptaba tener vecinos provenientes de otro país e intentó echarlos de la ciudad. La única persona sabia de aquella historia para mí, es María. Aunque el padre le había prohibido hablar con los vecinos, ella ha   hecho amistad con uno de ellos: Muti. Esta historia es verdad. Muchas personas, a día de hoy, en mi país, no aceptan a los extranjeros y los hacen vivir en un estado penoso. La gente, cuando ve un pobre en medio de la calle, no se preocupa de cuestionarse “Quizá podría estar yo en su sitio”. Son cosas que me molestan y no las tolero. Por eso intento ayudar a las personas en el momento en el que lo necesitan, porque hacer  el bien es mejor que recibir regalos materiales; el regalo más grande es el amor. 

Hace años, éramos nosotros, los italianos, quienes emigrábamos a países lejanos. Muchos íbamos a América. La Oficina de Inmigración escribía esto en 1912, a propósito de los inmigrantes italianos:
“Generalmente son de pequeña estatura y piel oscura.
No les gusta el agua; muchos de ellos apestan porque llevan la misma ropa durante muchas semanas.
Se construyen chabolas de leña y aluminio en las periferias de la ciudad donde viven, unos al lado de otros.
Cuando logran aproximarse al centro, alquilan, a un precio caro, apartamentos en ruinas.
Se presentan normalmente de dos en dos y buscan una habitación con uso de la cocina. Después de  pocos días se convieren en cuatro, seis, diez.
Entre ellos hablan lenguas incomprensibles para nosotros, probablemente antiguos dialectos.
Muchos niños son utilizados para pedir limosna, pero con frecuencia delante de las iglesias, mujeres vestidas de oscuro y hombres casi siempre ancianos invocan compasión, con tonos lamentosos y petulantes.
Tienen muchos hijos, que cuesta mantener y están bastante unidos entre ellos.
Dicen que se dedican al robo y, si se les ponen obstáculos, son violentos.
Nuestras mujeres los evitan, no sólo porque son poco atractivos y salvajes, si no porque se ha difundido la voz de algunas violaciones consumadas despuès de una emboscada en calles periféricas cuando las mujeres regresan del trabajo.
Nuestros gobernantes han abierto mucho las entradas a las fronteras, pero, sobre todo, no han sabido seleccionar entre los que entran en nuestro país para trabajar y aquellos que piensan vivir de expedientes o, incluso directamente, de actividades criminales.”

Habéis entendido mal, no es una fuga de noticias desde la sede de la Lega, sino que se trata de un trozo de un informe del Inspector/ado de Inmigración del Congreso Americano sobre los inmigrantes italianos en los Estados Unidos, Octubre 1912. 
La relación continua así:

“Propongo que se privilegien a los del Véneto y a los lombardos, cortos de entendederas e ignorantes, pero más dispuestos que los otros para trabajar.
Se adaptan a las viviendas que los americanos rechazan con tal que las familias permanezcan unidas y no replican al salario..
Los otros, aquellos a los cuales se refiere gran parte de este primer informe, provienen del sur de Italia.

Os invito a controlar los documentos de procedencia y a repatriar a la mayoría.
Nuestra seguridad debe ser la primer preocupación”.


Noi li abbiamo immaginati così:

Nosotros lo hemos imaginado así:


 Tutto ciò succedeva a noi italiani nell'altro secolo, ma oggi, nel 2010, molti immigrati arrivano in Italia in cerca di lavoro ed asilo politico. Sembra che la storia si ripete. Anche loro vivono male, spesso sono oggetto di razzismo e vivono in case fatiscenti.

 Todo eso nos sucedía a nosotros, los italianos, en el otro siglo, pero hoy, en el  2010, muchos inmigrantes llegan a Italia en busca de trabajo y asilo político. Parece que la historia se repite. También ellos viven mal, a menudo son objeto de racismo y viven en casas ruinosas.

Classe V B

domenica 18 aprile 2010

Racismo y xenofobia: injustos. Razzismo e xenofobia: ingiusti.

El cuento de “Los Grufos” va sobre el racismo y la xenofobia. Mi opinión sobre esto es que todo el mundo tiene los mismos derechos fundamentales y, por tanto, las personas tienen el derecho a vivir dignamente donde quieran. También a un buen trabajo y a unos estudios.
Aunque ellos -los vecinos- tengan otras costumbres, siempre hay que respetarlas para que ellos respeten también las nuestras. Tienen su religión como nosotros tenemos las nuestras. Todo el mundo debería respetar a los demás y así poder vivir todos en paz.
Aunque todavía hay mucho racismo en el mundo, yo creo que se debería terminar y así poder vivir todas las culturas juntas; y todas y todos tener unos derechos iguales y vivir tranquilos.

Il racconto "I Grufos" tratta del razzismo e della xenofobia. La mia opinione su questo è che tutto il mondo ha gli stessi diritti fondamentali e, pertanto, le persone hanno diritto di vivere degnamente dove vogliano, ad un buon lavoro e allo studio.
Anche se loro - i vicini - hanno altre abitudini, bisogna sempre rispettarle in modo che loro rispettino anche le nostre. Hanno la loro religione come noi abbiamo la nostra. Tutto il mondo dovrebbe rispettare gli altri e così potremmo vivere tutti in pace.
Benchè ci sia ancora molto razzismo nel mondo, io credo che dovrebbe finire da poter vivere tutte le culture insieme, tutte e tutti con uguali diritti e vivere tranquilli.

Rubén F.D.
6ºB E.P.

giovedì 15 aprile 2010

La xenofobia y los Grufos

La Xenofobia está en todas partes en torno a nosotros. Existe la discriminación física, étnica, sexual, religiosa e ideológica. La xenofobia es, en realidad, un temor de los "que no son como nosotros", que son de otra religión, otro sexo, otro país, que creen en otra ideologia y que tienen otra visión del mundo. Los que son como el señor Gual de "Los Grufos" - que tienen prejuicios - tienen miedo de los otros, los diferentes, pero no lo confiesan, lo enseñan como agresión y odio.


"Los Grufos" es un ejemplo perfecto. El señor Gual - el papá de María - odia a sus nuevos vecinos que vienen de otro país y que hablan en otro idioma. Los odia porque son "grufos" pero él mismo no los conoce. Inventa tonterías para los nuevos vecinos porque tiene miedo de ellos. Su hija María no tiene prejuicios ni ideas complicadas para el mundo y por eso no entiende por qué su padre los odia. Todo se lo imagina exactamente tal como él le ha dicho. Se imagina que los nuevos vecinos comen la basura y las ratas muertas, que beben el agua de fregar, que huelen mal, que son sucios y que "no son de fiar". Pero cuando conoce a Muti - el hijo de los "grufos" - descubre que no son "mala gente", que no huelen mal y que no son sucios. Una noche ella sueña que todo el mundo es como su padre y este sueño es una pesadilla.

El mundo no será interesante si todos somos idénticos.

La Xenofobia sta da tutte le parti intorno a noi. Esiste la discriminazione fisica, etnica, sessuale, religiosa ed ideologica. La xenofobia è, in realtà, una paura della "che non sono come noi" che sono di un'altra religione, un altro sesso, un altro paese, che credono in un'altra ideologia e che hanno un'altra visione del mondo. Quelli che sono come il signore Gual di "I Grufos" - che hanno pregiudizi - hanno paura degli altri, i differenti, ma non lo confessano, l'insegnano come aggressione ed odio.
"I Grufos" è un esempio perfetto. Il signore Gual - il papà di María - odia i suoi nuovi vicini che vengono da un altro paese e che parlano in un'altra lingua. Li odia perché sono "grufos" ma egli stesso non li conosce. Inventa sciocchezze per i nuovi vicini perché ha paura di essi. Sua figlia María non ha pregiudizi né idee complicate per il mondo e per questo motivo non capisce perché suo padre li odia. Immagina tutto, esattamente come lui le ha detto. Immagina che i nuovi vicini mangiano la spazzatura ed i topi morti, che bevono l'acqua sporca, che puzzano, che sono sporchi e che "non ci si può fidare." Ma quando conosce Muti - il figlio dei "grufos" - scopre che non sono "brutta gente" che non puzzano e che non sono sporchi. Una notte ella sogna che tutto il mondo è come suo padre ed quel sogno è un incubo.
Il mondo non sarà interessante se tutti siamo identici.

La opinion de Iva Stoyanova

Cuáles son los grufos? Pueden ser la gente o los animales? No sé….pero pienso que la palabra ‘’grufo’’ se interpreta como ‘’diferente de otros’’.En el primer capítulo el autor nos presenta cómo son los grufos: son los vecinos que han llegado de otro país ( son muy normales ). El señor Gual es el padre de María. Él no sabe ni sus nombres, pero ya se ha tomado una opinión. Dice que ellos son mala gente. Él no permite a María que juegue o hable con los hijos de los extranjeros. Ella no va a la fiesta de cumpleaños del chico porque su padre le ha dicho que ellos comen porquerías y también que en su casa hay ratas. Todo esto es una gran mentira pero María es pequeña y tiene fé a su padre.Poco a poco ella nota que ni los chicos, ni sus padres son malos. Al revés: son muy buenos y simpáticos. Ella decide conocer a los chicos y así empieza a jugar con ellos. El padre no está de acuerdo con esto y por eso juega una mala pasada a los vecinos: le pone ratas en la verdurería. Cuando María se da cuenta que su padre ha hecho algo tan malo sueña que todo el mundo está lleno de gente como él. A ella no le gusta esa idea porque el mundo va a ser horrible.Mi opinión es que la persona ‘’grufa’’ es el padre de María.Queremos ser como él? Yo no….no quiero ser la persona pesimista, quiero ser feliz y jovial. Quiero tener una sonrisa en mi cara durante toda la vida, porque no sé qué puede pasar mañana. Ojalá no seáis como el senor Gual!!



Iva Stoyanova

La xenofobia y el racismo

Magdalena Plachkova, 8b clase


El racismo es una forma de discriminación de las personas recurriendo a motivos raciales, el color de la piel u otras características físicas de las personas, de tal modo que unas se consideran superiores a otras. La xenofobia es cada irracional el miedo o el odio a los extranjeros o extraños. La xenofobia encarna las creencias, con o sin razón, que el hombre se pone delante de algo extraño.


Las personas son diferentes, y si no fue así el mundo no sería interesante. Y cuando todos son diferentes, todos piensan y hacen cosas diferentes. Y tenemos que aceptar que si alguien escucha música diferente de la que nosotros escuchamos por ejemplo, no deberíamos estar haciendo lo mismo, pero vamos a suponer que toda persona tiene derecho a elegir, a su juicio, sus intereses y la comprensión.



Cada uno hace algo diferente. Uno escribe libros, chistes, música o hace películas .. y todo esto sucede el equipo, como en los deportes, por ejemplo. En los equipos deportivos hay blancos y negros, pero el color de la piel no te hace mejor o peor. Los colores son diferentes, pero a pesar de estas diferencias, esto que les une es el interés del mismo deporte.. Independientemente de qué partes del mundo son, la religión o el color de su piel.



No debe que gustar los diferentes .. si los negros, turcos, gitanos, franceses o ingleses. No es necesario hacer lo que hacen ellos, pero vamos a suponer, porque todos somos seres humanos iguales, pero diferentes y esto es lo que nos hace interesantes.



Este ejemplo que alguien odia a los gitanos, turcos, negros y otros no significa que les atribuye a las razas inferiores. Entonces no podemos hablar sobre el racismo ni sobre la xenofobia. Estos son anti-gitanos, anti-turcos y otras "anti" relaciones. Por otra parte, la relación puede ser reacio a comunicarse con algunas personas o grupos de gente.



No debería ser divisible en lo que es el color de nuestra piel, el pelo o los ojos .. Todos aceptan esto que son y creen en la religión, en la cultura y las costumbres de su país. Nadie decide con qué color de la piel a nacer .. y donde ..



¿Y si odiamos a los extranjeros o simplemente ellos son indiferentes para nosotros?


Il razzismo è una forma di discriminazione nei confronti delle persone che usano la razza, il colore della pelle o altre caratteristiche fisiche dei singoli individui, tanto che taluni sono considerate superiori agli altri. La xenofobia è sempre la paura irrazionale o l'odio per gli stranieri o estranei. La xenofobia incarna la convinzione, a torto o a ragione, che l'uomo si trova davanti a qualcosa di strano.
Le persone sono differenti, e se non fosse così il mondo non sarebbe interessante. E siccome tutti sono differenti, tutti pensano e fanno cose differenti. E dobbiamo accettare che se qualcuno ascolta musica diversa da quella che noi ascoltiamo per esempio, non dovrebbe fare la stessa cosa, ma riteniamo che ogni persona ha diritto a scegliere, a suo giudizio, secondo i suoi interessi e la sua preparazione.
Ognuno fa qualcosa di diverso. Uno scrive libri, barzellette, musica o fa film.. e tutto questo succede al gruppo, come negli sport, per esempio. Nelle squadre sportive ci sono bianchi e neri, ma il colore della pelle non ti rende migliore o peggiore. I colori sono differenti, ma nonostante queste differenze, quello che li unisce è l'interesse nello stesso sport.. Indipendentemente di quale parti del mondo sono, la religione o il colore della loro pelle.
Non dobbiamo amare le differenze... se i neri, turchi, gitani, francesi o inglesi. Non è necessario fare quello che essi fanno, ma riteniamo, che tutti siamo esseri umani uguali, ma differenti e questo è quello che ci fa interessanti.
Il fatto che qualcuno odia i gitani, turchi, neri ed altri non significa che li ritiene razze inferiori. Allora non possiamo parlare del razzismo né basta la xenofobia. Questi sono anti-gitani, anti-turchi ed altre "anti" relazioni. D'altra parte, si può essere restii a relazionarsi, a comunicare con alcune persone o gruppi di gente.
Non dovrebbe essere conducibile in quello che è il colore della nostra pelle, i capelli o gli occhi.. Tutti accettano quello che sono e credono nella religione, nella cultura e le abitudini del loro paese. Nessuno decide con che colore della pelle nascere.. e dove..
Noi odiamo gli stranieri o ci sono semplicemente indifferenti?